Quando hai deciso di dedicarti alla musica e perché?
Non c’è stato un momento preciso in cui ho deciso di dedicarmi alla musica, tantomeno una motivazione precisa. Ma ricordo un momento in cui ho provato una forte attrazione nei confronti della musica, ossia alle scuole elementari, quando due violiniste del conservatorio vennero a fare una dimostrazione. Poi, in V elementare, trovai una vecchia chitarra di mia mamma e iniziai a strimpellarla. Forse è da quel momento che la musica ha iniziato ad essere una costante in mezzo alle mille altre cose che ho sempre fatto, fino a diventare il mio lavoro.
Quali sono stati i tuoi primi passi nel mondo della musica? Raccontateceli.
Ho iniziato a suonare la chitarra e la tastiera da autodidatta in V elementare e ho continuato fino a 15 anni, quando mi sono iscritta al conservatorio.
Tuttavia il mio rapporto con la musica è stato travagliato; pativo l’impostazione classica e rigida del conservatorio, io che volevo suonare i Led Zeppelin e Jimi Hendrix. Inoltre sono cresciuta in un piccolo paese dove le possibilità di condividere questa passione con coetanei erano piuttosto remote. Quindi ho iniziato a scrivere canzoni e a coltivare un mio modo di fare musica, dove al meticoloso studio della chitarra classica alternavo i riff di chitarra elettrica e testi poco romantici. Che poi è un po’ quello che faccio ancora oggi, dividendomi tra il ruolo di insegnante di liceo e quello meno accademico di cantautrice.
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Qual è il tuo genere musicale?
Nella mia musica le persone colgono aspetti differenti. È stata definita rock, pop, alternative o musica d’autore nel senso più tradizionale. Non credo esista una verità né una casella in cui mi inserirei, ma certamente mi sento molto legata al filone dei cantautori, nonostante nei miei brani confluiscano stili e sonorità differenti. Il disco in uscita è proprio questo, un mix di esperienze, di pezzi di vita dai colori variegati e dalle sonorità alle volte anche contrastanti. Mi piace pensare ad ogni brano come ad una foto che immortala un momento: alcune sono a colori, altre in bianco e nero, alcune nitide ed altre ancora sbiadite o fuori fuoco. Ma tutte hanno una storia da raccontare.
Quali artisti hanno influenzato la tua scelta musicale?
Penso che potrebbero essere ottime vetrine se fosse dato più spazio alle personalità artistiche piuttosto che strumentalizzare le stesse a fini commerciali. Purtroppo quel che noto è una omologazione generale di tutti gli aspetti dell’artista ed una tendenza allo spettacolo ad ogni costo. In questo non mi ritrovo affatto. Non è mai stata una prerogativa per me apparire ad ogni costo; mi sento più a mio agio davanti ad un piccolo pubblico curioso piuttosto che ad un grande pubblico con aspettative standardizzate.
Hai mai pensato di mettere insieme una band per i live?
Si certo, ho avuto diverse formazioni. Al momento non ho una band ufficiale ma collaboro con alcuni musicisti per le produzioni. Per quanto riguarda i live mi affido perlopiù alla mia loop station e ad un batterista/tastierista; insomma un duo con cui si prova a realizzare arrangiamenti il più possibile fedeli al disco ma in una chiave un po’ stilizzata. È una bella sfida, sicuramente una modalità impegnativa di presentare un live ma interessante ed economica!
Che cosa ne pensi dei Talent Show?
Penso che potrebbero essere ottime vetrine se fosse dato più spazio alle personalità artistiche piuttosto che strumentalizzare le stesse a fini commerciali. Purtroppo quel che noto è una omologazione generale di tutti gli aspetti dell’artista ed una tendenza allo spettacolo ad ogni costo. In questo non mi ritrovo affatto. Non è mai stata una prerogativa per me apparire ad ogni costo; mi sento più a mio agio davanti ad un piccolo pubblico curioso piuttosto che ad un grande pubblico con aspettative standardizzate.
Cos’è la musica per te?
Per me la musica è un mezzo d’espressione e liberazione. Ho un modo molto intimista di vivere la musica e per questo ho sempre avuto un rapporto burrascoso con il palco, che a volte mi provoca quasi fastidio.
Non escludo che un giorno possa dedicarmi esclusivamente alla scrittura, ma per ora le mie canzoni sono pezzi di me che faticherei a cedere ad altri.
Descrivi il vostro singolo in 3 parole.
Spontaneo. Diretto. Catartico.
Quando prevedi di uscire con un nuovo singolo o un nuovo album?
Ho intenzione di uscire con un nuovo singolo entro la fine dell’estate.
Per quanto riguarda un nuovo album, invece, sto già lavorando al primo brano e ho un sacco di idee; racconterà delle storie. Ma ci vorrà tempo e molta concentrazione.
Abbandoneresti l’Italia per vivere un’esperienza musicale all’estero?
Non è tra i miei progetti immediati ma è possibile un’esperienza all’estero per il futuro.
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